Ginecologia

Infezioni vulvo-vaginali: come prevenirle e riconoscerle

Dottor Nicola Amato, chirurgo ginecologo esperto nell'ambito dell'endoscopia (laparoscopia ed isteroscopia) e delle tecniche chirurgiche vaginali
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Infezioni vulvo-vaginali: come prevenirle e riconoscerle

Cara Paziente, le infezioni vaginali sono un problema comune e talvolta imbarazzante, ma con la giusta prevenzione e conoscenza è possibile evitarle e trattarle efficacemente. Come ginecologo, voglio fornirti alcune indicazioni su come riconoscerle e, soprattutto, prevenirle.

Riconoscere i sintomi

Tra i segnali più comuni di infezione vaginale ci sono prurito, bruciore (anche durante la minzione), cambiamenti nelle secrezioni vaginali, come un aumento della densità e/o variazioni del colore insolito associati a volte ad odore sgradevole. Questi sintomi possono essere causati da diversi agenti patogeni quali funghi, batteri o virus. È importante non ignorarli sia per evitare la cronicizzazione delle infezioni sia per impedire conseguenze talora irreversibili sulla capacità riproduttiva.

Prevenzione quotidiana

Mantenere una buona igiene intima è essenziale, ma è importante non esagerare. Usare saponi delicati e con pH idoneo per la fascia di età di appartenenza e non eseguire lavande vaginali routinariamente e senza indicazione medica onde evitare alterazioni dell’equilibrio naturale della flora vaginale sono la base per prevenire tali problematiche. Inoltre è consigliabile utilizzare indumenti intimi di cotone (possibilmente di colore chiaro) o meglio ancora di seta o addirittura di fibroina di seta che consentono la traspirazione cutanea e per la stessa ragione è preferibile evitare indumenti troppo stretti.

Alimentazione e stile di vita

Una dieta equilibrata ricca di probiotici, come yogurt e kefir, può sostenere una flora vaginale sana, mentre l’uso di antibiotici eccessivo o non supportato da un’adeguata integrazione di probiotici e/o prebiotici può alterare l’equilibrio batterico e favorire le infezioni.

Quando consultare il medico

Alla comparsa dei sintomi, o se si verificano episodi frequenti di infezione. Una diagnosi precoce che si avvalga di tamponi possibilmente molecolari e non colturali, ad ampio spettro di ricerca e supportati da antibiogramma ed antimicogramma, consentirà di mettere in atto un trattamento mirato che risolverà l’infezione prevenendo eventuali complicazioni.

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